27 Apr La Legge del più grande. Cambiamo la Legge elettorale.
La legge elettorale non ci tocca perché non siamo un partito e non ci candidiamo alle elezioni. Ma ci tocca in quanto cittadini elettori. Noi possiamo non occuparci della politica ma, volenti o nolenti, sarà la politica ad occuparsi di noi. E finora l’ha fatto male, contro il nostro diritto alla rappresentanza politica. Quindi è necessario rendersi parte attiva in favore di una battaglia di democrazia.
La palese anti-democraticità della legge elettorale sarda è sotto gli occhi di tutti i cittadini da ormai due legislature. Nessun esponente politico e nessun amministratore ne può negare il carattere discriminatorio. Gli effetti pratici di questa legge sono la mancanza di rappresentanza per quasi il 18% dei cittadini votanti e la crescita del 15% dell’astensionismo. D’altronde che senso ha recarsi al seggio se già sappiamo che la propria forza politica non ha alcun tipo di possibilità di elezione? Ci chiediamo con quale coraggio la politica sarda possa lamentarsi del crescente astensionismo se le regole elettorali che ha varato sono uno schiaffo alla rappresentatività e non fanno altro che aumentare la distanza tra istituzioni e cittadini.
La legge elettorale dei nostri sogni sarebbe proporzionale e consentirebbe l’elezione dei candidati presidente di tutte le liste che superano il quorum. Ma questa legge non può essere scritta e realizzata in pochi mesi. Tuttavia gli eletti nel Consiglio Regionale, che per noi indipendentisti rappresenta il parlamento del popolo sardo, sono ancora in tempo a dare prova di buon senso e democraticità apportando alcune piccole modifiche che ripristinino le soglie del 3% per le liste e del 5% per le coalizioni e che consentano la ripartizione dei seggi anche per le liste che hanno superato il quorum pur in una coalizione non vincente.
Già molti amministratori locali ed eletti, molti partiti e forze politiche, molti esponenti del mondo della cultura e dell’arte hanno sottoscritto l’appello www.democratzia.eu ideato e proposto dalle forze politiche impegnate nel processo di dialogo Est Ora, cioè iRS, ProgReS e Torra. Invitiamo cittadini, eletti, amministratori e forze politiche a far propria e appoggiare questa battaglia di democrazia. Chiamiamo gli eletti nel parlamento dei sardi a farsi interpreti dei diritti di tutti, non solo di quelli delle forze politiche più grandi che dall’alto della loro forza impongono a tutti gli altri marginalità e impossibilità di accesso alle istituzioni.
27/04/2023
Torra – Bivat sa Terra
www.torrasardigna.org